Questa volta il Trentino registra un bel segno “+” sul bilancio annuale della crescita della popolazione.

Ad affermarlo, i dati dell’Istat: se il primo gennaio 2022, infatti, eravamo 540.958, un anno dopo la cifra rilevata è stata di 542.050 persone. Poco più di mille persone in più, dunque, per la precisione 1.092, percentualmente pari a un due per mille, ma visto il dilagare in tutta Italia di una crescita a segno “-“, si tratta comunque di un piccolo successo. Solo Lombardia ed Emilia Romagna hanno incassato, con noi, il segno positivo.

Sorpresa nella sorpresa: l’aumento del Trentino non è dato dagli stranieri, che invece sono calati.

L’attenzione va quindi sulla natalità, con un tasso di natalità regionale pari a 1,51 figli per donna (la media è resa dall’1,65 per l’Alto Adige e l’1,37 per il Trentino). Si è ancora lontani da quel famoso 2,1 figli per donna che garantirebbe il ricambio generazionale, ma forse una timida ripresa in ambito demografico comincia a vedersi.

«Secondo le statistiche elaborate dall’Università di Trento e dalla Agenzia per la coesione sociale (Acs) della Provincia», scrive L’Adige, «negli ultimi anni in Trentino sono diminuite le famiglie con un solo figlio (dal 44,6% del 2010 al 38,5% del 2021), mentre i nuclei con due figli sono passati dal 44 al 46,9%, tre punti percentuali in più di quanto registrato in Alto Adige. Le famiglie con tre o più figli sono invece cresciute di diversi punti, attestandosi al 14,6% del totale nel 2021 (erano il 10,7% nel 2010). Un altro punto di forza del territorio è rappresentato dai servizi per l’infanzia. In Trentino la percentuale di utenti che possono accedere a questi servizi è del 30% (la media in Italia è del 15%). In Trentino, poi, è stata introdotta nel 2019 una “Dote finanziaria” per aiutare i giovani e un incentivo di 5.000 euro alla nascita di ciascun figlio per le famiglie numerose».

(L’Adige)